lunedì 23 gennaio 2012

Il tempo pagato

Sabato mattina ho oziato. Non esattamente l'otium romano, con letture erudite e riflessioni esistenziali...ho proprio oziato all' occidentale edonista del XXI secolo: sono andata all'hammam con un'amica.
Fino a qualche tempo fa non mi sarei nemmeno sognata di andare a sprecare dei soldi in una cosa del genere, ma si vede che il buono regalo ricevuto a Natale è arrivato proprio al momento giusto. Forse mi sono solo rammollita.
Vi risparmio la descrizione dettagliata di come funzioni questo hammam milanese, ci sono di mezzo troppo sudore e ciccia budinosa (compresa la mia). Diciamo però che ho scoperto che a volte il lusso di non pensare è davvero un lusso in tutti i sensi.
Beh, c'è in giro un mucchio di gente che non pensa mai di natura, gratis insomma, o che spegne qualsiasi barlume di ragione lobotomizzandosi alla grande davanti a Verissimo (o a Point Break...vedi Hot fuzz), questo è vero. Lo svaporamento  di qualsiasi capacità cognitiva in mezzo ai fumi balsamici del calidarium nebbioso, l'incapacità di elaborare una frase con soggetto-verbo-complemento, a parte "oh, come sto bene", non mi hanno fatto sentire stupida, o almeno, non più di quanto mi senta stupida a svolgere certi compiti inutili in ufficio. Lì ho solo pensato che ero contenta di chiacchierare con la mia amica, di esserle vicina, di prendermi cura di me stessa in una stanza senza orologio, per il solo gusto di farlo, non per una mera questione di igiene. E soprattutto sono stata contenta del silenzio.
Stare bene non è mai tempo perso o sprecato.
Poi però, quando sono tornata con i piedi nella realtà, cioè sulla strada trafficata e grigia, ho pensato che tutto questo benessere, questo silenzio, è solo un'illusione, qualcosa di artificioso, da pagare. Nella vita quotidiana spesso mi sento schiacciata da occupazioni, preoccupazioni, informazioni, scadenze, che mi turbinano nella testa, come i fotogrammi di quei filmati velocizzati in cui si vede una strada che si affolla o si svuota in base alle ore del giorno e della notte. Non è giusto: tutto questo è sempre gratis e senza limiti di tempo. Dovrei mettermi d'impegno allora in una cosa davvero importante e utile: sfuggire a queste logiche di efficienza a tutti i costi, di performance, di cui alla fine non mi importa un bel niente, dovrei cercare di stare bene e di essere un po' più "svaporata"...magari basta staccare l'orologio dalla parete.

4 commenti:

  1. ...stare bene non è mai tempo perso o sprecato....è vero,prendersi cura di se stesse fa bene,aiuta a riprendersi,aiuta a ripartire,ad affrontare problemi e pensieri di tutti i giorni...uno stop ci voleva...uno stop ci vorrebbe ogni tanto...anche se è uno "stop a pagamento"...soldi spesi bene...come quando si compra un libro anche se non si ha il tempo di leggerlo...aiuta a pensare...a estraniarsi per un attimo da una realtà a volte grigia...o tendente al grigio....
    bravissima...mi piace il tuo blog!
    Sara

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    1. Grazie! Purtroppo ogni volta che faccio qualcosa, qualunque cosa, mi parte il pippone mentale, è più forte di me! :)

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  2. ciao Tere, sicuramente chi ti ha fatto questo regalo ti ha donato un bellissimo momento e ti ha voluta coccolare ... i fumi, i vapori, l'acqua hanno fatto tutto il resto. Hai ragione nel dire che poi all'uscita tutto finisce ed è per questo che dovremmo cercare di ritagliarci un pochino di tempo per noi, senza rimorsi, per essere meno agitate, meno di corsa e per stare un pochino meglio con noi stesse. Ma noi, che siamo quelle che non si pettinano nemmeno prima di uscire, siamo davvero in grado di farlo?

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