lunedì 30 gennaio 2012

Dai diamanti non nasce niente, ma dal maglione infeltrito...

A volte mi parte l'embolo e sbatto tutto in lavatrice, senza distinzione alcuna, pur di non vedere la cesta sotto al lavandino strabordante di panni e calzini. A volte mi va bene, altre volte nella benna della ruspa mi rimane anche qualche maglione e allora lì va decisamente peggio.
L'anno scorso avevo preso un maglioncino color glicine, scelta perdente per chi non ha il petto sottile da ballerina, e al primo lavaggio è diventato misura 12 anni. Ovviamente non riuscirò a dimagrire a tal punto da indossarlo, inutile conservarlo per tempi migliori, e poi è nuovo...mumble, mumble, che fare?
Ovvio, riciclare!
C'è un sito in lingua inglese, dal quale pesco parecchie ispirazioni per progetti di questo tipo, makeit-loveit, dove ci sono numerosi tutorial interessanti per rinnovare vecchi abiti.
Ho trovato in questa pagina quello che cercavo e dal mio maglioncino glicine ormai spugnoso, ho ricavato un nuovo capo per la Isa.
Armatevi di santissima pazienza e tentate di tenere alla larga i vostri familiari, perchè ci vuole un po'di tranquillità per ottenere un lavoro ben fatto: come vedrete dal risultato, io non ero affatto sola.
Le mie foto e spiegazioni non sono il massimo dell'esaustività, lo ammetto, quindi se qualcosa non sembrerà chiaro, andate sul sito in inglese, non mi offendo!
Allora.....
Prima di tutto ho preso una maglia di Isa per avere una sorta di dima e farmi un'idea delle proporzioni, l'ho sovrapposta al maglione, facendo combaciare i due fondi e ho tagliato quello che dovrà essere il busto del nuovo capo, praticando anche i tagli corrispondenti all'attaccatura delle maniche.
Stesso procedimento per le maniche: ho fatto combaciare i polsini della maglia di Isa con quelli del mio maglione e ho tagliato, riducendo ovviamente la circonferenza.


A quel punto, ho assemblato.
E non è stato facilissimo. Ho scelto un punto elastico, l'overlock, che alla fine è lo stesso che presentava il maglione in origine: studiatevi per bene il capo che avete in mano, se, come  me, ne capite poco, perchè alla fine è l'unico "libro di testo" da cui imparare. Il giro manica è una brutta bestia: io non amo imbastire, mi manca la pazienza, metto in compenso un mucchio di spilli, come se avessi a che fare con una bambolina voodoo, ma alla fine credo sia la parte che mi è venuta meglio.
L'importante è PENSARE mentre si costruisce il capo, altrimenti ti ritrovi a cucire con la stoffa mezza dritta e mezza al rovescio (come faccio di solito quando entro in modalità "pilota automatico" e intanto rispondo alla Isa e contemporaneamente ascolto Fabio)...scolpitevi anche voi il mantra che mi ha insegnato la mia maestra: la stoffa deve essere messa DRITTO CONTRO DRITTO!

Ho avuto i problemi maggiori invece con il colletto: ho mantenuto lo scollo a V sul davanti, ho recuperato la parte dietro del colletto e ho provato a cucirla sul retro, ma mi è venuta un po'una schifezza...non a caso sono stata ribattezzata Disegual dalle mie amichette del cucito.
Per mettere la pezza, in tutti i sensi, ho creato uno sbiechino utilizzando una stoffa fantasia acquistata sul sito Fabric Rehab, che mi è servita anche per la decorazione sul petto: alla fine da un errore è anche venuta fuori un'idea carina!
Per la decorazione di cui vi dicevo, ho utilizzato un quadratino di pannolenci viola, un fiorellino di stoffa, e un bottone, che non manca mai quando devo fare un'applique... insomma, nulla di trascendentale, si tratta pure sempre si un golfino da bambina, mica un abito per la prima della Scala!



Il risultato mi sembra apprezzabile, per essere il primo esperimento: credo che dai maglioni vecchi potranno venire fuori altri spunti...è ora di mettere in ordine l'armadio!

2 commenti:

  1. Ma sei bravissima!!! Ottima idea e ottimo lavoro!

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    1. Grazie,ma ti assicuro che dal vivo si vedono eccome i difetti!spero che la spiegazione sia comprensibile! :)

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