Le mie amiche ricordano ancora il mio travestimento da appestata del '600 e da corvo (con i sacchi della spazzatura a volte si possono fare cose inaspettate!), mentre io ho sempre ammirato il costume in gommapiuma da spermatozoo di mio fratello... molto laborioso immagino, e spero che invece lui abbia conservato una foto da qualche parte di questo capolavoro.
Tornando dal lavoro oggi, sono rimasta ipnotizzata davanti alla vetrina della cartoleria vicino casa: qui nel quartiere è un punto di riferimento perchè ha qualsiasi cosa, dal quaderno al giochino, dai pennarelli al raudo più distruttivo che fa tremare i vetri a Capodanno. La vetrina viene allestita a seconda della stagione, quindi se a settembre ci sono gli zainetti, a Carnevale ci sono tanti costumi in bella mostra.
Già in occasione di Halloween avevo notato una tendenza all'attillato, allo scollato, ma alla fine Halloween è più una festa "da grandi", dove trova spazio anche il costumino da sexy strega vicino alla maschera tipo Scream.
Oggi, anche se il tempo sembra più natalizio, e in barba al calendario ambrosiano, l'allestimento carnevalesco è stato completato: ripiano altezza bambino con costumi Winx/ Ben Ten et similia, per il resto tappezzeria costituita da costumi per adulti.
Per adulti non nel senso di taglia grande.
Facendo un giro in via Sarpi, il noto quartiere cinese di Milano, ho visto un sacco di vetrine con questi costumi, che probabilmente in origine dovevano essere dedicati al cosplay, ma credo che qui vengano utilizzati per altri fini...insomma, non esattamente per il raduno dei fan di Star Trek.
In Giappone c'è un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze che si incontrano il sabato pomeriggio sfoggiando i loro costumi, che però in molti casi sono piuttosto lontani dall'immagine super sexy: andatevi a vedere la voce di Wikipedia Moda Lolita: nulla a che vedere con abitini succinti da scolarette porcelle, anzi! Poi, beh, guardando le foto ti chiedi se il senso del ridicolo manchi completamente a certe persone, ma questa è un'altra storia. Anche a Dusseldorf ho visto alla stazione dei treni parecchi cosplayer, che però erano coerenti con la voglia di interpretare il proprio personaggio preferito... compresa una tizia, che probabilmente aveva il mito di Rita Rusich nell'indimenticabile Attila. flagello di Dio, e quindi con -15° e una tempesta di neve in corso, se ne stava a ciondolare con un abitino scamosciato e stivaletti hand made con interno in pelo. Comunque, poteva permetterselo: no so in quante in zona potranno indossare il costumino da Alice senza sembrare travestite da panzerotto.