Ci sono dei lunedì in cui sai che non ne uscirai vivo tanto facilmente. Ci sono dei lunedì in cui chiunque ricopra una posizione superiore alla tua, anche se di pochissimo, te la farà pesare in maniera sproporzionata rispetto al lavoro che state facendo. Ci sono dei lunedì in cui faresti meglio a startene con la testa sotto al cuscino e pensare a come autoincenerirti con la forza del pensiero.
Sono davvero pochi i metodi che noi "dipendenti di basso livello" (parole testuali del direttore) abbiamo per difenderci dalla sindrome del lunedì, che attanaglia non noi, ma molti "lavoratori di alto profilo" (sempre testuali parole del medesimo personaggio). Forse il passatempo domenicale di costoro è ingegnarsi per rendere il lunedì indigesto e insopportabile a noi comuni mortali, macchinando tranelli contabili e domande a trabocchetto per vedere se anche tu, come loro, sei sempre sul pezzo.
Io non sono mai sul pezzo.
Durante il fine settimana ho talmente tante cose da fare che dimentico di avere un lavoro. Me lo dimentico in realtà non appena chiudo la porta dell'ufficio e abbandono i corridoi puzzolenti, impregnati di odore di solventi chimici. Devo dimenticarlo perché altrimenti sarei sempre di cattivo umore. Ma non mi lamento troppo, perché almeno ho un lavoro.
In questi anni ho sviluppato alcuni metodi di autodifesa, tra cui il migliore e più collaudato è quello di guardare l'interlocutore che pone una domanda (solitamente in maniera molto agitata/ nervosa/ scortese) e tranquillizzarlo: non si preoccupi, controllerò subito lo stato della pratica e solleciterò tutti gli uffici competenti. In realtà nel 90% delle volte mi vengono posti quesiti "in medias res", cioè il pazzoide di turno mi chiede cose che ha pensato fino a quel momento nella sua testa, mettendomi a parte solo della porzione finale del ragionamento: difficile capire esattamente cosa uno voglia, no?
Non sono ancora in grado di leggere nella mente e nel futuro, ma mi sto attrezzando.
Oltre a questa tecnica del pacifier umano, utilizzo quella del coniglio: mentre ascolto, capto le informazioni essenziali per ricostruire il problema (mediamente stupido, ma posto come qualcosa di irrisolvibilmente grave) e intanto mi sorbisco i dettagli pensando ad un coniglio salterino, così la testa, seguendo i movimenti del coniglio, sembra che annuisca.
Quando la situazione è grave e si passa all'offesa più o meno velata, allora indosso la migliore faccia da stronza che Madre Natura mi ha donato, rispondendo freddamente, senza mai alzare la voce perché altrimenti mi metterei sul loro stesso piano... io sono una nobildonna decaduta, quindi mi comporto di conseguenza.
In compenso penso ad un sacco di parolacce.
In compenso penso ad un sacco di parolacce.
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voo doo child |

Devo difendere il mio territorio e arrivare viva a venerdì pomeriggio...si tratta di sopravvivenza!
Immagino che qualsiasi consiglio ti serva a poco. Pochi possono, come me, concentrarsi sul malcapitato e procurarle l'accidente con la sola forza del pensiero. Dato che è un bellissimo dono di famiglia,cerca di affinare queste doti ObiTere! E' facile: mentre il soggetto ti è di fronte fissalo attentamente senza invocare nessun tipo di accidente, sgombera la mente e non pensare a nulla...ma fissa il tuo interlocutore. Ci può mettere dai 3 mesi ai 6 anni ma arriva. A me funziona!
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