Purtroppo non sono un asso in cucina. Ho i miei piatti
forti, assolutamente dignitosi e di risultato certo, ma il mio vero problema è
quando decido di fare un esperimento. La cosa capita almeno due volte la
settimana, solitamente perché ho acquistato una rivista, oppure perché è uscito
il giornaletto del supermercato, o ancora perché ho visto una ricetta su
internet: l’ultima follia è stata scaricarmi l’app de La cucina italiana,
rivista alla quale sono stata inutilmente abbonata per un anno, con le ricette
cosiddette “veloci”. L’app di per sé è carina, non molto economica, ma vuoi
mettere? Se scuoti il telefono, ti propone automaticamente un menù completo
random. Non si tratta comunque di amatriciana e pollo arrosto, non credete:
roba raffinata, dove per dire che ci metti prezzemolo e rosmarino usi
l’espressione “ai due sapori”. Preparare papaia con triglia e olive taggiasche
magari sarà pure una cosa veloce, ma diciamo che non contempla ingredienti che
si comprano con la normale spesa settimanale.
Molto più banalmente, oggi il
giornaletto dell’Esselunga stava diventando materiale per ritaglio e collage,
quando sotto le forbici mi è capitata la ricetta per fare le caramelle fondenti
di zucchero. C’era scritto “facile” e mi sono fidata. Avevo pure tutti gli ingredienti
in casa, non mi obbligavano a cercare la papaia, quindi, ancora di più mi sono
fidata.
Così io e la mia fida aiutante cinquenne, in vena di giocare alla
pasticceria, ci siamo messe all’opera, sciogliendo lo zucchero a velo insieme
al latte nel pentolino, attente che l’intruglio non sobbollisse, e pareva
filare tutto liscio, ma…MA…inevitabilmente la mano pesante dell’esagerazione ha
aggiunto non una goccia, ma una bella cucchiaiata di sciroppo di lampone, una
generosa versata di crema di limoncello, un’esosa aggiunta di latte per
stemperare il cacao, un’inutile lunga scia di colorante azzurro, perché la Isa
voleva le caramelle al gusto puffo. Così lo zucchero, rappreso al punto giusto,
si è stemperato rovinosamente, creando una poltiglia fluorescente che,
nonostante due ore di freezer, è rimasta molliccia e appiccicosa.
Kryptonite al limoncello fatta in casa |
Fortunatamente la Isa nel frattempo è andata a dormire e non ha dovuto subire
una delusione di tale portata, il peso della sconfitta culinaria, resa ancora
più cocente dal “facile”, stampato sulla ricetta, e dall’illustrazione così
familiare, così alla portata di mamma.
Ho provato ad assaggiare, ma ancora
adesso, dopo una buona mezz’ora, mi brucia lo stomaco: un concentrato di
zucchero immangiabile. Comunque, come ho più volte ripetuto, non mi piace
buttare via le cose, quindi ho chiuso tutta la mia melma zuccherosa e colorata
in un barattolino e ho trovato una nuova destinazione: domani mattina
dolcifichiamo il latte con lo zucchero aromatico al lampone o al cacao o al
puffo.
Vedrò cosa ne pensa la componente minorenne della casa. Gatto escluso ovviamente.
La fanghiglia al limoncello invece deve ancora trovare una destinazione perché non ho un contenitore per rifiuti speciali.Vedrò cosa ne pensa la componente minorenne della casa. Gatto escluso ovviamente.
E io che non avevo capito niente di cotanta tragedia...
RispondiEliminaFabio
Ho dissimulato per non coinvolgerti nella tragedia!
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