venerdì 16 marzo 2012

Schizofrenia da dieta

Finalmente negli ultimi giorni ho messo via il cappotto e ho tirato fuori la mia giacca da mezza stagione. Con le belle giornate sono riuscita a dedicarmi un po' al giardino, ho seminato un po'di fiori ed erbe aromatiche, ho riempito di violette alcuni vasi sul balcone. Porto la Isa al parco dopo l'asilo e ci rimaniamo finchè il sole non si nasconde dietro alle case, quando torna il momento di rimettere la giacca, con qualche brividino lungo la schiena.
Sembra vada tutto bene, no? E invece ci pensa la pubblicità a ricordarmi che non va tutto bene, no, no, no.
Inutile che ti crogioli nella tua pace marzolina, tu, madre consumatrice trentenne. Guardati bene, consumatrice: hai la pelle spenta dopo il lungo inverno, i tuoi abiti sono già vecchi e demodé e soprattutto, sei grassa.
Non importa quanto pesi realmente, sei grassa e hai la cellulite. Anzi, secondo una nota marca di creme dedicate, la cellulite è una malattia. Se lo fosse veramente, la maggior parte delle donne in età fertile sarebbero a casa col certificato del medico e la borsa del ghiaccio sulla testa.
E' cominciato il bombardamento mediatico: su tv e giornali l'imperativo categorico è "tornare in forma".
Per scelta, evito di comprare i cosiddetti "femminili", anche se poi magari li scrocco dalle amiche, e soprattutto guardo pochissima televisione, fatta eccezione per i diabolici canali per bambini, che stanno ottundendo la giovane mente di mia figlia, e qualche telegiornale. Eppure il messaggio si insinua: bastano le copertine appese davanti all'edicola, o la pubblicità fugace all'ora di cena, ed ecco un fiorire di glutei marmorei, addominali scolpiti, seni eretti, il tutto confezionato in abitini taglia zero- dodici, preclusi ad una donna di tipo mediterraneo.
Quando ero magra, ero troppo cretina per rendermene conto, ora invece che le striminzite ginocchiette si lagnano a gran voce appena faccio una corsetta per prendere l'autobus, mi rendo conto che magari qualche chiletto in meno fa bene non tanto all'estetica, quanto al generale benessere.
Nei giorni scorsi ho così preso la situazione in pugno e mi sono fatta degli auto agguati per evitare le abbuffate delle 18 (a pranzo mangio poco, di pomeriggio divento un'aspirapolvere): cosa stai facendo? Stai forse mangiando un cioccolatino? Forza, fila a berti un bicchiere d'acqua. Forza, sulla bilancia, vediamo di buttare già tutta questa pancia!
In pratica mi è venuto un attacco di schizofrenia e una parte di me è diventata tipo il sergente Hartman di Full Metal Jacket.
Non che voglia diventare la silfide della pubblicità dei cereali, che ti chiede se si pronta per la prova costume: voglio solo migliorare la qualità del cibo che mangio, evitando i pasticci inutili, e soprattutto non ansimare appena vado a passo svelto. Non voglio più che le mie articolazioni facciano scricchetescrock appena le fletto.
Per quanto riguarda lo sport, mi spiace ma per la corsa proprio non sono tagliata: corro già tutto il giorno, ci manca solo che lo faccia anche nel tempo libero. Non nuoto perchè odio le piscine (sono snob: io nuoto solo nel mare...posso fare uno sforzo con laghi e fiumi) e non sopporto le palestre.
L'unica cosa che faccio con piacere e soddisfazione è fare camminate sfiancanti fissando parametri massacranti: tipo tornare a casa dal lavoro (7km) in 90 minuti. E quando lo faccio sto bene, perchè intanto mi guardo la città perchè non ho altro da fare, togliendo le cuffiette per sentire meglio che dice la gente (solitamente bestemmia perchè c'è traffico).
Visto che mi piace cercare applicazioni inutili, ho guardato sull'app store se qualche nerd (esclusi i familiari più stretti ovviamente, tipo mio fratello) ha inventato qualcosa che facesse al caso mio e ovviamente c'è. Nulla di trascendentale, si tratta semplicemente di un diario alimentare gratuito (ma esiste anche nella versione a pagamento) in cui inserire, oltre agli alimenti consumati,  anche l'attività fisica svolta, il controllo giornaliero del peso e il consumo d'acqua. Ci sono dei cibi da selezionare, di cui sono riportate le calorie, e c'è anche la possibilità di utilizzare il telefono come scanner per i codici a barre, in modo da acquisire nuove informazioni e ampliare la banca dati. Non credo funzioni fuori dagli Stati Uniti, però chiunque può aggiungere ciò che gli pare manualmente.
Non so quanto siano corretti questi dati, ma non è importante per me il numero di calorie assunte, non mi interessa, perchè sono amante della buona cucina e mi rovinerei il pasto.
Fare l'elenco delle nefandezze che mangiamo, invece, è il sistema migliore per migliorare un po' la qualità di ciò che ingurgitiamo, perchè quando vai a cercare nell'elenco il Bounty o cose del genere, un po' ti senti una schifezza. E ritorniamo sempre al momento di schizofrenia, perchè se aggiungo un alimento inutile nella mia app, il sergente Hartman che c'è in me mi tira un coppino di quelli ben assestati.
Alla fine siamo noi i nostri migliori controllori , basta sapersi vedere "da fuori", e questo vale un po'in tutti gli aspetti della vita.
Quando mi vedo mangiare la pizza alla diavola, non mi sembro così male.

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