venerdì 23 marzo 2012

Essere altro

Credo che ai più sia sfuggito, ma nel 1999, quando ero matricola all'università e potevo andare agli spettacoli pomeridiani, uscì al cinema Essere John Malkovich, uno dei miei film preferiti in assoluto.
La trama è piuttosto complicata e non sono in grado di riassumervela in poche righe: vi basti sapere che il NY Times all'epoca lo definì un "vaudeville metafisico", espressione che mi ha subito riportato alla mente quella scena di Caro diario di Moretti, in cui al critico cinematografico vengono rinfacciate le sue recensioni più assurde ("cappelli deliranti" per me è diventata l'etichetta con cui classifico film troppo concettuali e poco digeribili).
E' stato il primo film di Spike Jonze e pure l'ultimo che io abbia visto (ho iniziato Il ladro di orchidee due volte, ma non sono mai riuscita a finirlo): conosco questo regista solo per aver diretto parecchi video musicali, tra cui  Praise You di Fatboy Slim, che mi diverte sempre vedere.
Tornando al film, non credo sia stato un gran successo al botteghino, nonostante vantasse, oltre ad una sceneggiatura brillante, un cast non certo formato da sconosciuti, visto che Cameron Diaz nel '99 significava sicuro successo di pubblico: non è un film su personaggi vincenti, ma su persone fallite e molto meschine, spesso imbarazzanti e forse il fatto che la Diaz fosse parecchio sciatta e imbruttita non ha giovato a richiamare i suoi fans.
Io trovo che sia un film molto bello, divertente e angosciante insieme: la scena di culto è quella in cui John Malkovich entra nella sua stessa mente (decisamente leggetevi la trama su Wikipedia) e vi trova un'infinità di persone, uomini e donne, che dicono una sola parola, "Malkovich".
Perchè questa parentesi cinematografica? Perchè da un po' di tempo a questa parte mi capita la sera di desiderare di essere altro.
Non famosa o ricca, non è questo che cerco (anche se un bonifico improvviso fa sempre piacere), mi piacerebbe essere una di quelle persone che si sentono bene nei propri panni, che non hanno sempre e solo dubbi e che si mettono poco in discussione.
Poi non so se mi piacerei davvero, perchè di solito fuggo di fronte a è così. Insomma, qui scatta il problema del non essere mai contenti, che a volte serve per migliorarsi, ma altre volte ti affossa in un pantano di non sono all'altezza, perchè non sono così, perchè sono troppo cosà...
Vorrei essere altro, ma alla fine non so nemmeno io cosa, perchè non ho molta fiducia nel genere umano. In questo momento l'unico essere felice in assoluto, nonostante l'addio ai testicoli, mi sembra il mio gatto Ozzy...quasi quasi faccio un remake del film: Being Ozzy the Cat

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