venerdì 4 maggio 2012

Non chiamateli anziani...

La nuova frontiera dell'emigrazione: la festa di compleanno via Skype
I miei genitori hanno in due l'età dell'Italia unita. Sono curiosi, si tengono aggiornati, ma quanto a innovazioni tecnologiche si sono fermati al telecomando. Da anni immemori girano per casa loro alcuni schemi dettagliati, miniati  da noi tre figli (mio padre è molto esigente in materia di rappresentazioni grafiche), per comprendere il misterioso funzionamento dei tasti play e rec e il recondito significato della freccetta singola e delle doppie freccette.
Hanno un video registratore e un lettore dvd che giacciono inutilizzati da qualche parte e ogni tanto devo fare consulenza telefonica quando c'è qualcosa che non va nello stereo.
Di solito il problema dipende dal recondito significato e dal misterioso funzionamento di cui sopra.
La loro frustrazione maggiore era quella di non saper usare Skype per poter chiacchierare con mio fratello in Germania e per vedere il nipotino lontano: generalmente una volta a settimana organizzavo a casa mia uno Skype party per loro, in cui potevano fare esercizi di lallazione con mio nipote e assillare mio fratello e mia cognata con domande accavallate e un po'ansiose. Non potevamo comprare loro un computer: il grosso ostacolo era costituito dal fatto che per loro sarebbe stato un attrezzo concettualmente inavvicinabile.
Se hai problemi col tasto play, come puoi affrontare Ctrl+Alt+Canc?
Due settimane fa mio fratello, mia sorella ed io, dopo aver visto nostra madre depressa a causa della lontananza dal nipotino, abbiamo decretato che Skype installato su un IPad poteva alleviare le sue sofferenze. Poi abbiamo acceso dei ceri votivi, abbiamo sacrificato montoni a Zeus, io mi sono beccata il bastoncino più corto e quindi sono stata incaricata ufficialmente di acquistare l'aggeggio e, soprattutto, spiegare a mamma e papà il suo funzionamento.
Non avete idea degli schemi che ho fatto, con fedele riproduzione dello schermo, suddivisi per singola App, ma là per là c'è stato solo un tiepido benvenuto un po'imbarazzato, dei "ma noi siamo anziani, cosa vuoi che ne capiamo". L'IPad è stato messo a nanna in carica (a casa dei miei ogni oggetto corredato di caricabatterie viene tenuto in religiosamente in carica almeno 12 ore al giorno) e noi ce ne siamo andati a casa con le pive nel sacco.
L'indomani sono iniziate le tempeste tecnologiche di mail, messaggi, telefonate: con la frase "provate, tanto se ci smanettate un po' mica si rompe" avevamo scatenato l'uragano. In breve, nel giro di una settimana hanno imparato autonomamente a mandare messaggi, mail, navigare su internet, leggere i quotidiani on line, guardare i video (non se ne perdono uno) sulla versione per IPad del Corriere o di Repubblica e ascoltare musica su youtube.
La Isa ha insistito con la nonna per scaricare Cut the Rope e Fruit Ninja e le ha insegnato a giocare: mia mamma, dopo un iniziale disinteresse, ha decretato entusiasta che Cut the Rope tiene la mente più sveglia rispetto alla Settimana Enigmistica.
Su Skype hanno ancora in sospeso la richiesta di contatto di una certa Brenda Collins, ma di certo loro, i paladini del "non accettare caramelle dagli sconosciuti", sapranno come difendersi.

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