giovedì 5 aprile 2012

Figurine

Da bambina non ho mai finito un album di figurine.
Forse quello di Magica Emy, ma non sono molto sicura.
Sulle pareti del mio letto pieghevole campeggiavano i santini adesivi di giocatori di calcio che aveva attaccato mio fratello e ogni sera mi addormentavo guardando la faccia di Scirea, quella di Vierchowod e i sopracciglioni di Bergomi, preludio di notti angosciate, piene di sogni cruenti.
Il mio primo album di figurine è stato uno di Barbie, iniziato nel 1984, e che fino a qualche anno fa avevo ancora tra le pile di giornaletti vecchi (ma vecchi vecchi, visto che c'erano anche Tiramolla e Soldino) nella casa che prendevamo in affitto al mare: non c'era una storia, erano solo dei disegni di questa wonder woman bionda che viaggiava in lungo e in largo con splendidi abiti...rispetto a Bergomi, ovvio che Barbie avesse un certo ascendente estetico su di me!
Alla Isa le figurine piacciono solo perchè le può appiccicare sulle porte e sull'amplificatore di Fabio. Fino ad ora, non le avevo ancora preso alcun album, ma su pressione delle amichette dell'asilo ha insistito per avere quello degli "Amici cucciolotti". Un nome, un programma.
Per un po'abbiamo resistito, poi, come sempre, abbiamo calato le braghe e siamo andati in edicola.
Un album inspiegabilmente enorme, con più di 500 figurine, in cui gli animali sono catalogati con parametri pre- Linneo, dove ci sono anche draghi, fatine e adesivi degni dei peggiori "Cioè"anni 90.
Un orrore.
La Isa non ha ancora il senso dello scambio: lei semplicemente regala tutti i doppioni e se riesce a rimediare qualche figurina che non ha, si compiace più che altro per essersi ricordata a memoria quale le mancava. Per quello ha una memoria visiva invidiabile, esercitata con lunghe sessioni di memory.
Insomma, alla Isa non frega niente degli amici cucciolotti, ma visto che se non ha le figurine, le bambine la mettono da parte, allora se li fa piacere.
Giustifico le cinquenni. Capisco un po'meno le madri.
Io e Fabio rimaniamo allibiti quando vediamo queste donne, nel fiore, teoricamente, delle proprie facoltà mentali, compilare febbrilmente lunghissimi elenchi di figurine mancanti, stringere accordi, siglare patti, operare scambi degni di Piazza Affari e criticare aspramente chi non porta ai giardinetti i doppioni. I bambini intorno giocano, si rincorrono, litigano, si picchiano, insomma, fanno i bambini; gli adulti controllano la loro lista, segnano, scambiano, si emozionano per una partita di doppioni giunta dall'amichetto del calcio...insomma, fanno i bambini pure loro.
Noi non abbiamo una lista. Non l'abbiamo fatta. Per questo siamo guardati un po'male. E compriamo anche poche figurine: il nostro album non ha raggiunto nemmeno la soglia aurea delle 90 figurine mancanti (numero massimo che si può richiedere direttamente all'editore).
La Isa sbuffa quando qualche mamma la chiama insistentemente per vedere i doppioni, mentre si sta arrampicando o giocando intorno allo scivolo...probabilmente la credono una povera disadattata, frutto di genitori sventati e poco attenti.
Non ho la lista. E comunque continuo a fare sonni tranquilli.
Magari avessi ancora il santino di Bergomi appeso sul letto...magari mi potrebbe ispirare un sano e giusto comportamento da madre moderna e sempre sul pezzo.

1 commento:

  1. ...il dilemma di essere sempre sul pezzo a al passo con i tempi...cara Maryterry non finisce mai questa ansia!!!

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